Al di là della sua definizione giuridica, questo termine che non presuppone nessuna forma urbana specifica, per il pubblico designa comunemente un quartiere di case individuali realizzate da diversi costruttori su terreni da edificare. Il termine può qualificare, in modo peggiorativo, un insieme di case individuali costruite senza architetto, ma in base a un piano di assetto con formazione di lotti identici ripartiti in modo meccanico da un lato e dall'altro di una strada e situato lontano dal borgo. I termini residenze e villaggi saranno usati per valorizzare tale o tal'altra lottizzazione.
Il termine
lottizzazione può anche impropriamente designare altri tipi di operazioni
immobiliari rispondenti ad altre procedure di urbanistica (permesso di costruire,
zona di sistemazione concertata ecc...) ove il proprietario costruisce per conto
proprio con la prospettiva di affittare o rivendere a privati, come fanno i
precursori-costruttori. Per esempio le città operaie, realizzate nell'epoca
industriale dalle società minerarie per alloggiare il loro personale,
la città operaia dell'architetto Emile Justin Menier a Noisiel (1838),
la città Frugès a Pessac, concepita da Le Corbusier nel 1925,
o anche la Città-giardino di Henri Sellier a Suresnes concepita
da Maistrasse (1925).
La storia della lottizzazione si perde nel tempo, essa è legata a quella
dell'isolato geometrico. R. Unwin, nel testo "Town Planning in Practice
An Introduction to the Art of Designing Cities and Suburbs (1910)",
menziona la città egiziana di Kahum
(1) (3000 a.C.) come la
prima città costruita in base a un piano prestabilito. La stessa procedura
si ritrova in Mesopotamia, nelle città greche, nelle città fondate
da Alessandro Magno.
Il campo romano (2)
che prevede una squadratura ortonormale, "dava luogo a un disegno originale
e quindi a una città più adatta al contesto fisico e locale
".
Le "bastide" del Medioevo (tra il XIII e il XIV secolo) usano
questa peculiare suddivisione in Aquitania, come nella città fortificata
di Monpazier (circa 1284) (3);
là, un mercato coperto collocato nella piazza del mercato e una chiesa
con attiguo cimitero rappresentano la principale caratteristica.
Nel XVII secolo, una nuova forma di lottizzazione fa la sua comparsa nella realizzazione
delle Places Royales, dette "a programma", come la place des
Vosges o la place Vendôme (4).
I terreni situati dietro le facciate che compongono la cornice di quest'ultima
piazza, realizzata dall'architetto J.H. Mansart, sono stati venduti a lotti.
Nel 1785, negli Stati-Uniti, Th. Jefferson predispone per la città di
Washington, in collaborazione con il Maggiore L'Enfant, una trama geometrica,
che porterà il proprio nome, costituita da un sistema di blocchi,
lotti della stessa dimensione "suscettibile di evoluzione e di estensioni
progressive". La più gigantesca lottizzazione realizzata in
questo periodo come del resto mai, né prima né dopo, è
quella della penisola di Manhattan.(7)
All'inizio
del XIX secolo, la lottizzazione nella sua forma urbana sarà fortemente
influenzata da un "ritorno alla natura" e un gusto per un quadro
di vita romantico molto apprezzato dalle famiglie borghesi: si tratta della
realizzazione delle ville (1824) il cui accesso sulla pubblica via è
spesso sottolineato da un cancello e un padiglione per il guardiano. A Parigi
oggi queste ville sono protette e restano d'uso privato, come la Villa d'Auteuil
o la Villa di Montmorency nel 16° arrondissement. Le "hameaux"
(frazioni, gruppi di case compresi nel territorio della città) come la
frazione Boileau (1839), pure nascono a Parigi. La lottizzazione della Plaine
de Passy (1825) ha lasciato un forte segno sull'attuale composizione urbana
di Parigi (6). La città-giardino
del Vésinet (1856) alla quale fa riferimento Lavedan (cf. le schede
avenue e cité-jardin), per il regolamento e il piano di assetto,
costituisce uno dei più rimarchevoli esempi di lottizzazione paesaggistica.
Alla fine del XIX secolo il prefetto Haussmann utilizza questa procedura a Parigi
introducendo una peculiare forma urbana, l'isolato Haussmaniano,
composto da lotti di edifici per abitazioni con i prospetti ben ordinati sulla
strada e che affacciano su cortili interni
(5).
L'inizio
del XX secolo e il dopoguerra, con la crisi degli alloggi, vedranno svilupparsi
la costruzione anarchica di abitazioni nelle lottizzazioni delle periferie.
Lo scandalo scoppia, e "la melma delle lottizzazioni "consentirà
alla legge Sarrault, nel 1928, di sistemare le lottizzazioni difettose.
In questo periodo il movimento moderno accelera il processi delle lottizzazioni
su scala internazionale, ma anche quella delle costruzioni di insiemi di case
affiancate come le Siedlungen tedesche. Le Corbusier dichiarerà: "Le
lottizzazioni urbane e suburbane saranno vaste e ortogonali e non più
disperatamente sbilenche; esse permetteranno l'impiego dell'elemento di serie
e l'industrializzazione del cantiere ". Gli Inglesi e gli Americani
realizzano lottizzazioni-parco aventi la caratteristica di non avere
recinti sulle strade, ciò che favorisce la creazione di un paesaggio
più libero (8).
La seconda
metà del secolo vedrà svilupparsi in Francia forme di lottizzazione
di abitazioni individuali, la mediocrità degli spazi pubblici delle quali
contrassegnerà il paesaggio urbano degli anni 1960/1970, allo stesso
titolo del gigantismo dei grandi insiemi.
La procedura delle Associazioni fondiarie urbane ha favorito il dibattito e
la concertazione con i proprietari di particelle inedificabili per creare lottizzazioni
ben integrate nei comuni.
Ma la qualità della lottizzazione rimane la preoccupazione immanente,
malgrado gli sforzi realizzati dai professionisti. Nel 1985, per esempio, nel
Dipartimento di Essone è stata messa a punto una Carta della lottizzazione,
stabilendo tra i sindacati professionali del quadro di vita, un insieme di prescrizioni
che prevedono l'intervento dell'architetto e del paesaggista, il trasferimento
delle parti comuni della viabilità e degli spazi verdi al comune, la
soppressione dell'associazione dei "co-lotis" fattore di segregazione
sociale..., un regolamento e un piano di assetto rispettoso dell'ambiente e
del paesaggio.
Il premio dell'azione d'art urbain 1997 (9)
è stato attribuito a un'operazione realizzata secondo la procedura di
zona di assetto concertata (ZAC) che include lottizzazioni esemplari.
V. AVENUE,
BASTIDE, BLOC, CLOS, CITE-JARDIN, FORME URBAINE, HAMEAU, ILÔT, PARCELLAIRE,
PARC URBAIN, PLACE ROYALE, VILLA.